Sovraindebitamento lo strumento per diminuire i tuoi debiti

 

 

In questo nuovo articolo capiremo nella sostanza cosa si intenda per sovraindebitamento aziendale e quali sono le novità e misure e dunque le tutele che possono essere poste in essere per l’impresa o il cittadino che versa in questo stato di insolvenza, rispetto al suo creditore. 

Cosa è il sovraindebitamento?

Il concetto di sovraindebitamento si verifica quando un debito contratto è nettamente superiore al reddito disponibile con conseguente impossibilità ad adempiervi. Questo concetto è stato introdotto con la legge 27 gennaio 2012, n.3 come una procedura che consente al debitore sia esso persona fisica o altro soggetto che sia escluso dalle procedure fallimentari, di trovare un accordo con il creditore davanti al giudice. In questo modo il legislatore ha voluto inserire nel nostro ordinamento una procedura innovativa per permettere a tutti quei soggetti come dicevamo non “fallibili” ossia consumatori, imprenditore agricolo e start-up di accedere a una procedura per il risanamento dei debiti contratti tramite; organismo di composizione della crisi o ad un professionista abilitato che può essere ad esempio un commercialista, un avvocato o un notaio, per presentare un piano di rientro per i debiti contratti. Questo piano deve essere posto a giudizio del giudice che in caso positivo, farà si che il debitore ottenga la cosi detta “esdebitazione” che gli permetterà dunque di ridurre il debito contratto a quanto effettivamente il debitore può restituire in base al suo reddito, la restante parte del debito stesso viene cancellata, se invece il giudice non accoglie il piano di rientro il soggetto avente diritto può ricorrere in ogni caso alla procedura di liquidazione del patrimonio.

“Moltissimi soggetti versano in questo stato di crisi secondo la Banca D’Italia ma pochissimi chiedono di attivare la procedura di sovraindebitamento, a causa della scarsa informazione”

Quali soggetti nel dettaglio possono accedere al sovraindebitamento?

Sono come detto i soggetti a cui non si applica la legge fallimentare è più nello specifico tutte le persone sia fisiche che giuridiche che siano:

  • Consumatori: Ossia soggetti estranei all’attività di impresa o professionale (es. famiglie o privati cittadini);
  • Imprenditori commerciali sotto soglia: o che hanno cessato l’attività da più di 1 anno: anche se può rientrare l’imprenditore commerciale sopra-soglia ma con debiti inferiori ad euro 30.000.
  • Enti privati non commerciali: associazioni e fondazioni riconosciute, organizzazioni di volontariato, associazioni sportive, enti lirici, Onlus, etc; 
  • Imprenditori agricoli (art. 7 L. 3/2012); 
  • Start up innovativa

Il debitore deve in ogni caso trovarsi in una situazione prolungata nella quale egli con il proprio reddito non riesce a sopperire alle obbligazioni assunte e abbia una definitiva incapacità nell’adempiere in modo regolare.

Caratteristiche dei debiti per accedere alla esdebitazione:

Per accedere alla esdebitazione dunque il soggetto deve per prima cosa rivolgersi ad un intermediario abilitato per presentare un piano di rientro delle somme, ma sopratutto il giudice dovrà prima di emettere l’esdebitazione tenere conto che il soggetto non abbia negli ultimi 8 anni ottenuto un altra esdebitazione, non abbia sentenze passate in giudicato e che nel corso del tempo abbia in ogni caso mostrato spirito collaborativo nel soddisfare i creditori. 

Per quali debiti non si ha diritto all’esdebitazione?

  • Debiti che derivano da obblighi di mantenimento e alimentari; 
  • Debiti da risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale, Sanzioni penali ed amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti; 
  • Debiti fiscali anche se contratti prima del decreto di apertura delle procedure del sovraindebitamento, ma successivamente accertati.

Procedure del sovaindebitamento: Piano, accordo e liquidazione:

Abbiamo fin qui visto quali soggetti e quali debiti possono accedere al sovraindebitamento, analizziamo ora quali sono le procedure che possono essere poste in essere che sono Accordo con i creditori, Piano del consumatore e Liquidazione del patrimonio di tutti i beni. Attenzione perché mentre i soggetti diversi dal creditore possono accedere solamente all’accordo da sovraindebitamento e liquidazione dei beni, il consumatore invece potrà avvalersi del:

A) Accordo con i creditori: Secondo questa procedura, per l’omologazione da parte del giudice dell’accordo di composizione, è necessario il consenso dei creditori che rappresentano almeno il 60% dei crediti. Per questo motivo, di regola, risulta più vantaggioso per il consumatore ricorrere alla procedura del “piano del consumatore”, ove non è richiesto il consenso dei creditori per l’omologazione del piano.

B) Piano del consumatore: Questa procedura è consigliata per i consumatori, ovvero le persone fisiche che hanno contratto debiti esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Come detto, per il piano del consumatore non è richiesto l’accordo dei creditori, ma il piano dovrà comunque assicurare ai creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca una soddisfazione non inferiore a quella che si avrebbe attraverso la liquidazione di tutti i beni del consumatore. Ai fini dell’omologazione del piano, inoltre, il giudice deve verificarne la fattibilità e l’idoneità ad assicurare il pagamento dei crediti impignorabili e dei tributi e deve escludere che il consumatore abbia assunto obbligazioni senza la ragionevole prospettiva di poterle adempiere ovvero abbia colposamente determinato il sovraindebitamento, anche per mezzo di un ricorso al credito non proporzionato alle proprie capacità patrimoniali

C) Liquidazione del patrimonio: In alternativa al piano del consumatore, quest’ultimo, sempre assistito da un organismo di composizione della crisi, può presentare al Tribunale competente domanda di liquidazione di tutti i suoi beni. In breve, se non è possibile ricorrere al piano del consumatore, che permette un certo margine di scelta circa i beni da utilizzare per la soddisfazione dei crediti, con la liquidazione il debitore rinuncia a tutti i propri beni (ad eccezione di alcuni impignorabili) per poter accedere al beneficio dell’esdebitazione.